Di tutti i crimini neri che l'uomo commette contro il Creato, la vivizezione è il più nero. (Mahatma Gandhi)
Factory farms are hellholes worldwide. They are all the same on the four continents, exactly like KFC’s or McDonald’s—if you’ve seen one, you’ve seen them all.
2008-12-10

Pelliccie di Coniglio: il Massacro Sconosciuto

Una parte sconosciuta del mercato della pelliccia è la produzione di pelli di coniglio, incredibilmente alta rispetto a tutte le altre specie di animali. I numeri di pelli di coniglio messe sul mercato si stimano a livello mondiale intorno ad 1 miliardo l'anno. Nella sola Francia, paese tra i maggiori allevatori di conigli per qualunque finalità, vengono prodotte 70 milioni di pelli l'anno.
Questi numeri ribaltano completamente quelli che fino ad ora sono stati diffusi dal movimento di liberazione animale, ma anche dal settore della pellicceria, riguardo agli animali scuoiati ogni anno.
Fino ad ora già sembrava enorme la cifra di 40 milioni di animali, di cui tra i 25 e i 35 milioni visoni. Adesso, con questi dati alla mano non possiamo che fare alcune considerazioni sulle nuove strade percorse dall'industria della pelliccia, e quindi anche rivedere strategie e finalità della lotta per la scomparsa di questo macabro mercato.

IL MITO DEL CONIGLIO COME SOTTOPRODOTTO DELLA CARNE
La scusa accampata dalle ditte che utilizzano pelli di coniglio è che queste derivano da scarti dell'industria della carne, e quindi ciò le renderebbe accettabili. Possiamo semplicemente rigettarla mettendo in evidenza la crudeltà nell'industria della macellazione e ponendo sullo stesso piano lo sgozzamento di un animale per cibarsene o lo scuoiamento per vestirsene. Così come non si dovrebbe in ogni modo indossare cadaveri di animali, rendendo accettabile tale tipo di indumento.
Ma soprattutto qui ci preme fornire alcuni dati sull'allevamento dei conigli che smascherino tali menzogne e spieghino quanto spesso le pellicce di questo animale non provengano affatto dall'industria della carne ma da allevamenti appositi. Stesso discorso per i conigli d'Angora, utilizzati per la produzione di pelo, di cui tratteremo però a parte.

La produzione di carne è sicuramente il principale obiettivo dell'allevamento di conigli, ma al contrario di quanto si possa immaginare a livello storico le razze di conigli sono state selezionate in base alla pelliccia e non alla qualità della carne.
Dalla pelle di questi animali si possono comunque recuperare due sottoprodotti: la pelliccia o il pelo (utilizzato come fosse lana).
Questi sono comunque di bassa qualità, tanto che spesso le pelli di coniglio provenienti dai mattatoi vengono utilizzate per la produzione di concimi o di colle. Tali pelli vengono comunque spesso gettate via.
Le tecniche di allevamento intensivo adottate in Europa sono infatti solitamente incompatibili con la produzione di pelli di qualità.
Infatti la pelle rappresenta solo una minima percentuale del valore di un animale. Quindi sempre più frequentemente i conigli vengono macellati ad un età o in un periodo dell'anno in cui il loro manto non è ancora del tutto sviluppato. Questo accade di solito a 10 o 12 settimane, quando ancora hanno un manto infantile o sta cominciando a crescere quello semi-adulto. Questi manti leggeri e instabili non sono adatti per il settore della pellicceria.

La stagione in cui il manto è stabile e omogeneo infatti è l'inverno.
Questo è vero per qualunque animale al di sopra dei sei mesi di età.
Il resto dell'anno ci sono sempre aree del pelo vacanti e comunque una instabilità che lo rende inutilizzabile per l'uso dei pellicciai.
Alcuni manti estivi possono essere omogenei, ma il coniglio deve avere almeno cinque mesi di età. Il manto estivo è comunque più sottile di quello invernale.
Questo ciclo di crescita del pelo rende la produzione simultanea di pelliccia e carne un problema, e così la pelliccia diventa un semplice sottoprodotto di scarsa qualità, specialmente in produzione intensiva. In Francia per esempio meno della metà delle pelli raccolte nei mattatoi possono essere considerate utili per l'industria della pelliccia.
Le uniche pelli di qualità provengono da adulti, ma la tendenza nella produzione moderna è di uccidere i piccoli, il che va a ridurre la proporzione di pelli adulte.

Non ci sono possibilità di fornire pellicce di qualità con le attuali condizioni di allevamento industriale per la carne. Per questo è crescente la presenza di allevamenti di conigli con la finalità di produrre pelli, che seguano il ciclo di crescita del pelo e le stagioni, e per i quali è la carne ad essere un sottoprodotto di bassa qualità.

ANGORA
Se si parla di conigli non si può non far riferimento al coniglio d'Angora. Questa razza ha il pelame di una lunghezza che varia dai 10 ai 40 cm. Il procedimento per "prelevare questa pelliccia" è cambiato con il passare degli anni: all'inizio vi era lo spellamento, poi la tosatura ed infine la depilazione con la quale ogni singolo coniglio può produrre 1 kg e 300 gr di pelo annualmente per poi venire utilizzato nella creazione di maglioni, calze, abiti, etc.
L'allevamento di conigli d'Angora è molto differente da quello per altre finalità, ed è stato nel tempo sviluppato in Francia, dove per molto è stata l'unica produzione derivante dai conigli. Adesso anche in altre nazioni, prima di tutte la Cina, si sta diffondendo questa specializzazione, e soprattutto offrono l'Angora a prezzi molto più bassi, avendo quasi fatto crollare il mercato francese.
Per il pelo vengono utilizzate le femmine, e viene ridotta al minimo la riproduzione che diminuisce la produttività. Negli allevamenti solo il 3% circa degli animali sono riproduttori. In Francia i maschi non destinati alla riproduzione vengono uccisi alla nascita, per non affrontare le spese della loro crescita.

NUOVE MOSSE NEL MERCATO DELLA PELLICCERIA
Il settore della pellicceria, dopo la grave crisi degli anni '90, in cui è calata fortemente la richiesta di capi interi, ha cominciato a riprendersi con il passaggio della moda verso la diffusione di inserti come polsini, colletti o decorazioni. Adesso è questo il settore di maggior diffusione delle pelli nella maggior parte dei paesi dove il movimento di liberazione animale è riuscito a creare almeno una critica verso quelle orde di cadaveri ambulanti che sono le pellicce.
Nascondere la presenza delle pelli o ridurne la visibilità, renderle accettabili, colorarle per presentarle come moda giovane: queste sono state le mosse che hanno reso possibile una ripresa del settore.
In tutto questo l'utilizzo di pelli di coniglio ha avuto una decisa crescita, soprattutto per il prezzo abbordabile, che ha permesso anche di colorarlo e inserirlo in capi economici e diffusi in qualunque tipo di negozio di moda o di grande magazzino. Colorare una pelle di visone o di cincillà può essere infatti rischioso e costoso nel caso di errore.

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